top of page

La balbuzie

Link e Articoli


La balbuzie è un disturbo che interessa la fluenza e il ritmo dell'eloquio ed è caratterizzato da: prolungamenti di suoni; ripetizioni di suoni, sillabe o parole; interruzioni di parole, con pause tese e blocchi, visibili o udibili. Al disturbo si accompagnano spesso alterazioni della respirazione, manifestazioni di tipo neurovegetativo (rossore, ipersalivazione, ecc.) e movimenti involontari del volto, delle braccia o delle gambe.
In genere, la balbuzie si manifesta per la prima volta tra i tre e i sei anni, ovvero nella fascia d'età di massima evoluzione del linguaggio: a volte si tratta di una balbuzie apparente e transitoria, tipica dell'età infantile e che si risolve spontaneamente in età prescolare; altre volte, invece, permane fino all'età adulta.
E' importante quindi non confondere la balbuzie con le normali "incertezze" di un bambino che sta imparando a parlare!
Le cause dell'insorgere di questo disturbo sono ancora molto controverse e discusse; si ipotizza che abbia un'origine multifattoriale, ovvero che dipenda dalla concomitanza di una predisposizione genetica e di particolari condizioni ambientali, emotive e relazionali.
Esistono tre forme di balbuzie:
- tonica, in cui prevalgono blocchi di durata variabile che bloccano o interrompono l'eloquio;
- clonica, in cui prevalgono ripetizioni di suoni o sillabe, ma senza eccessiva tensione;
- tonico-clonica, che è la forma più diffusa, in cui le due forme precedenti si verificano insieme.
E' noto che la balbuzie può scomparire in presenza di determinati interlocutori (persone più giovani, animali domestici, alcuni familiari...), parlando da solo o altre lingue, recitando o cantando; e può invece peggiorare in determinate situazioni ambientali e relazionali (di fronte al proprio superiore, in situazioni pubbliche, al telefono...).
La balbuzie, inoltre, è generalmente caratterizzata da un andamento ciclico, con periodi in cui il sintomo sembra quasi scomparire ed altri in cui sembra aumentare. Spesso il balbuziente prova, rispetto al proprio modo di parlare, sentimenti negativi (imbarazzo, vergogna, ansia...) che condizionano la sua vita sociale e affettiva.
Esistono diversi approcci nella terapia della balbuzie e sono tutti volti a favorire una maggiore fluenza e scioltezza nel parlare; ma il balbuziente deve sempre aspettarsi qualche episodio di balbuzie e la presenza di una certa disfluenza!
E' importante sottolineare quindi che obiettivo principale della terapia non dovrebbe essere l'estinzione del sintomo, ma il raggiungimento di una consapevolezza e accettazione di se stesso e della propria balbuzie, che permetta al balbuziente di mantenere sempre il rispetto di sé e di sviluppare pienamente la propria personalità.

bottom of page